Rimproverano in Francia a
Marine Le Pen il comizio a Roma con Lega e Casa Pound: troppo estremista. Le
Pen, dunque, meno estremista della Lega.
È più osceno Berlusconi o chi
lo intercetta? Sia pure un colonnello
della Finanza (lo stesso che si vendeva le informazioni a giornaliste
compiacenti?)
E i giudici baresi del
giudice barese Emiliano: non c’è per loro il reato di stalking?
E per i colonnelli della
Finanza, che intercettavano quando non c’era nessuna indagine?
Questo Emiliano che ha aperto
Bari alle mafie (bische, sale giochi, spaccio) vuole ora la presidenza della
Regione Puglia: dove deve arrivare il partito dei giudici? Devono controllare
la Regione Puglia, cioè la sanità e le strade, cioè il business.
La prescrizione a diciotto anni, cioè un
processo di (almeno) diciotto anni, che riforma! Per arricchire gli avvocati, e
lasciare giudici e carabinieri a poltrire.
La giustizia del Pd la fa un avvocato, Ermini.
Pompe e trombe per il quantitative easing di
Draghi e Merkel, che arriva lunedì con due anni – almeno - di ritardo. Il Nobel
americano Engle, l’economista premiato nel 2003 per gli studi sui tassi
d’interesse e le dinamiche di mercato, denuncia “ritardi e ambiguità”. Ma c’è
solo Eugenio Occorsio a sentirlo.
Ci curiamo troppo e male: “La medicalizzazione
è sostenuta da interessi economici, dalla disinformazione (cinismo esagerato)
da parte dei mass-media e dei social network, e dalle esagerate promesse di ricercatori
e clinici. È il trionfo del mercato contro l’interesse degli ammalati”. Silvio
Garattini lo confida al bollettino della Casagit, la mutua dei giornalisti.
Farne uno scoop, no? I media sono disattenti?
L’Italia esporta prodotti alimentari per 30
miliardi, la Germania per 56. Si mangia meglio in Germania? Ci sono più ulivi,
vigne, ortaggi, frutteti agrumeti?
Standard and Poor’s declasssa l’Italia, abusivamente. Morgan Stanley chiede i danni
allo Stato italiano per i prestiti in essere: due miliardi e mezzo. Lo Stato
paga, senza nemmeno perdere un giorno.
La cifra
enorme, e il fatto, abnorme sotto tutti i punti di vista, non fanno notizia.
Mario
Monti, il presidente del consiglio pagatore, ne ha sentito parlare. La Consob,
consultata, non sa se Morgan Stanley è azionista di Standard and Poor’s. Ma non
lo sanno tutti?
E pensare che Monti, come già Draghi, Prodi, Enrico Letta, è stato consulente o “direttore”
delle banche d’affari che gestiscono le agenzie di rating, se non della stessa Morgan Stanley.
Diciotto
pagine di pubblicità in un giorno solo di Unipol sui maggiori quotidiani valgono
una messa. Di pubblicità finanziaria, quella che costa di più. Per non
comunicare nulla, sotto il diluvio di numeri.
I giorni
non si comprano, si pagano.
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