venerdì 20 marzo 2015

Ombre - 260

Di Girolamo e Lupi, non indagati, si dimettono da ministri. Bastano le chiacchiere dei carabinieri. Quattro sottosegretari, indagati, non si dimettono, e un quinto, condannato e perciò dimesso, è candidato a presiedere la Campania. C’è differenza? Sì, i due sono ex berlusconiani, i cinque sono democrat: l’opinione è divisa.


È vero che Di Girolamo è sposata con un democrat. Ma non faranno due pesi e due misure anche a casa? 

Perché la Roma gioca male? Perché l’allenatore Garcia ha una storia d’amore. Peggio: ce l’ha con una giornalista. Non è inventata:

Sono arrivati due giudici siciliani a capo della Procura di Roma e subito è arrivata la mafia. Anzi, 68 mafie, di calabresi, siciliani, napoletani e pugliesi. Sarà un caso?

Il sindaco Marino che si sbraccia per “celebrare” il Giubileo: vuole fare il diavolo e l’acqua santa insieme. Diavolo di un sindaco!

Si leggono i giornali, si guardano le tv, e trabordano di Matteo Salvini, il capo della Lega. Uno, dicono, che non fa che vincere. Cosa? Cos’ha vinto Salvini?
Ora fa di tutto per perdere l’unica regione che ancora si poteva pensare leghista, il Veneto.

Muti ha spazio infine sul “Mattino”, dopo il lungo esilio in patria, per un intervista. Il “Corriere della sera” rifà le bucce al’intervista con ben due grossi calibri, Isotta e Cappelli. L’odio di Milano è inestinguibile?

Allarme della “Frankfurter Allgemeine Zeitung”: la Grecia ha le casse vuote, stipendi bloccati. Della “Faz”, il “Corriere della sera” della Germania, il paese che impedisce al governo Tsipras di finanziarsi. Furbo, no?

Gli stipendi greci non sono a rischio, ma lo spread sul debito greco – gli interessi che Tsipras deve pagare - è balzato ancora. Poi, alla “Faz” e altrove, quando si farà la Norimberga di questa crisi, diranno che loro non c’erano. E se c’erano non sapevano.

La colpa della Grecia? È che il ministro Varufakis, marxista e tutto, ha sposato un’artista fantasiosa, bella, e ricca. Anzi, le colpe sono due: i due si sono sposati in seconde nozze. L’opinione pubblica non perdona.

Da un improbabile corrispondente “Ardengo Alebardi” Sergio Romano si fa spiegare nella sua rubrica al “Corriere della sera” che la Salerno-Reggio Calabria è meglio abbandonarla o chiuderla. Senza cattiveria, è da qualche tempo che l’ambasciatore è per il tanto peggio tanto meglio: “Finis Italiae”, “Morire di democrazia”, “Il declino dell’impero americano” sono le sue ultime fatiche.
Milano infetta, paese malato?
   
Orgia di santini per Ilda Boccassini dopo le bocciature al processo Ruby. Senza dire mai che fu allontanata dalle procure di Palermo e Caltanissetta come indesiderata. E che a Milano trovò comodo autospecializzarsi contro Berlusconi. Con una serie di processi finiti nel nulla – l’unico andato a buon fine è di De Pasquale.
Una buona sbirra, forse, ma giudice?

Boccassini è anche quella che scagionò Pacini Battaglia, il regolatore della grandi tangenti del settore pubblico, bloccando l’inchiesta toscana con un blitz in tandem con Francesco Greco. Di quale loggia?

Di tutte le emergenze giudiziarie il commissario alla Corruzione, il giudice Cantore, ritiene necessaria subito la modifica della legge Severino sull’abuso d’ufficio. Per “liberare” le candidature di De Luca alla Regione Campania e di De Magistris a Napoli. Solidarietà etnica? Obbedienza di partito?
Non lo faranno santo subito, ma ministro sì.

Due pagine del “Corriere della sera” domenica per Emmanuel Carrère, per dire che ha fatto due ore d’intervista con Catherine Deneuve e non si sono detti nulla. Nient’altro. Uno si stropiccia ancora gli occhi:
Dice: ma c’è da lanciare il nuovo romanzo di Carrère, edito da Adelphi, cioè da Rcs, l’editrice del “Corriere”. Ma così chi se lo compra?

Non è che il papa chiama il giubileo straordinario a Roma per aprire le porte della città eterna all’Is? Le vie del Maligno sono infinite.

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