lunedì 2 marzo 2015

Proust mimo

Un fatto di cronaca, di cui era rimasto vittima, Proust trasforma in esercizio letterario per suo divertimento, pubblicandolo poi via via sul “Figaro”: mimando come il fatto sarebbe stato raccontato da Balzac, Flaubert, con la critica di Sainte-Beuve a Flaubert, Henri de Régnier, i Goncourt, Michelet, Renan, Saint-Simon e in una commedia di Émile Faguet. A lungo la formazione letteraria e artistica si è fatta copiando. Proust ne ha fatto un esercizio ironico, bonario, oltre che di abilità: la parodia della copia.
Siamo nel 1907. Un ingegnere elettrico, Lemoine, aveva estorto 64 mila sterline, cifra considerevole, al presidente della società diamantifera De Beers (di cui Proust possedeva delle azioni), sir Julius Werner, baronetto della Corona britannica. Dandogli a credere di avere un processo chimico per la fabbricazione dei diamanti. In realtà per avviare, facendo trapelare la truffa, una manovra al ribasso sui titoli Beers, da riacquistare a prezzo conveniente. Per lestorsione Lemoine fu condannato il 6 luglio 1909 a sei anni. Ma questo interessa poco. 
Ironista gentile
Non un altro Proust, quello più vero. Il cui fondo, prima della “Ricerca”, e per lunghi tratti della “Ricerca”, è l’ironia – nello stesso anno 1919 in cui raccoglieva in volume questi divertimenti, sotto il titolo “Pastiche et mélanges”, licenziava pure il primo tomo della “Ricerca”. Un’ironia gentile e non cattiva, malinconica più che divertita, ma il distacco dal fatto letterario c’è sempre. Nella “Ricerca” c’è in molte situazioni e di molti personaggi, di molti amici, molta borghesia, della stessa Odette e quindi degli amori: Proust è autore che non s’immedesima nei suoi personaggi - se non nel migliaio di pagine su Albertine, forse.
Non una fatica: i nove racconti sono uno più esilarante dell’altro. Risultano tradotti solo nel Meridiano dedicato agli scritti vari di Proust - perdendo in effetti in traduzione la finezza del pastiche, della riscrittura “alla maniera di”, un esercizio di sfumature.
Marcel Proust, L’affaire Lemoine, Folio, pp. 111 € 2

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