La scuola ai presidi sarà una “riforma”
memorabile: dopo Gentile Renzi. Ma nell’ignominia. Una riforma burocratica,
com’è possibile? Imposta dal ministero, questo si può capire, a una ministra
che è come il suo referente Monti, superficiale. Ma Renzi?
Come fare finta che il “plesso scolastico” sia
un’azienda? E il preside, o direttore di circondario come si chiama, un imprenditore
illuminato. È mai andato a scuola, Renzi? I suoi figli non vanno a scuola?
Sono trent’anni che si finge il decentramento
della scuola e l’aziendalizzazione, da quando il Pci si convertì all’improvviso
al privato e al mercato. Che, ammesso sia utile o giusto, è impossibile. Ancora
non si è capito che i presidi, come i sovrintendenti, come i prefetti, forse
sanno amministrare, ma nulla di più: non gestire, non “fare”. Renzi non era
quello del fare, contro la burocrazia?
Ogni giorno ci cambia campagna: ci dia un indirizzo
che duri due giorni.
Nessun commento:
Posta un commento