Una riscrittura
che misura a contrariis la
potenzialità narrativa del pastiche, pedante
e non creativa. Fin dal titolo, raddoppiato, con la morale incorporata. Un’operazione
doppiamente pedante, il volgare Petrarca nobilitando nel latino (di pedanteria
tripla, per il latino inespressivo? La traduzione di Antonietta Bufano migliora
molto…).
La riscrittura è della novella di
Boccaccio che chiude il “Decameron”: le angherie inflitte dal marchese di Saluzzo
per saggiare l’obbedienza della sposa. Che nell’originale conserva la sua immoralità,
mentre Petrarca la vuole esemplare. Chaucer, che affermava di avere appreso la
novella dallo stesso Petrarca a Padova, l’ha incorporata nei “Tales” con ben
altra vivacità.
Petrarca, De insigni obedentia et fide uxoria, free online, con trad..
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