venerdì 17 aprile 2015

Il viaggio intorno al mondo con la droga

Ottimo giornalismo, uno è portato a pensare che tutto effettivamente è mafia. Anzi ‘ndrangheta, essendo gli autori calabresi. Non per nulla il tutto-mafia tira più di Berlusconi - al punto che poi uno è portato a chiedersi: ma Milano, dove si consuma la più alta quota pro capite di cocaina? chi ce la porta, la taglia, la immagazzina, la distribuisce, la smercia.
I due autori sono anche storici: la ‘ndrangheta “capovolge il pensiero economico classico, secondo cui la criminalità non «produce» perché distrugge, e non genera ricchezza”. La mafia creatrice, dunque. E sono infaticabili: “Hanno visitato le piantagioni di coca in Colombia e sono entrati nei laboratori dove dalla foglia della pianta viene ricavata la «pasta base»”, assicura l’editore, “sono stati in Bolivia, Perù, Argentina, Brasile, Canada, Messico, Stati Uniti, ma anche in Africa e in Australia”. Ora, l’Africa è grande. “E poi in Germania, Austria, Spagna, Portogallo, Irlanda, Belgio, Olanda”. E hanno intervistato “centinaia di persone”.
Ma quando trovano il tempo?
Nicaso, che insegna la mafia in Canada, si può capire. Ma Gratteri, che è Procuratore della Repubblica a Reggio Calabria, non dovrà fare qualche processo? È anche presidente a Roma da due anni, incaricato da Letta e confermato eccezionalmente da Renzi, di cui voleva fare il ministro di Grazia e Giustizia, un Comitato governativo per aggiornare le pene contro la mafia. Avrà pure una giornata di 48 ore, ma un processo a Reggio no, di tanto in tanto? Magari contro un trafficante di coca, uno solo.
L’ha fatto Saviano e lo fa anche Gratteri: il viaggio attorno al mondo seguendo la cocaina. Sarà lo spirito dei tempi, o dei Carabinieri. Nulla di male, contro la cocaina non si scrive abbastanza. Fare sarebbe meglio, ma non è colpa di Gratteri. O sì?
Nicola Gratteri-Antonio Nicaso, Oro bianco, Mondadori, pp.  € 18

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