Dieci anni fa Giuliano Vassalli decideva:
“Dei nove anni in cui fui giudice alla Corte Costituzionale non mi sembra sia
il caso di scrivere”. Sabino Cassese, che di Vassalli ha condiviso tutto, dalla
lealtà politica socialista all’anticonformismo, dei suoi nove anni invece ha tenuto un diario, quasi giorno per giorno, delle grandi e delle minute cose, che ora pubblica. E non
complimentoso: la Consulta non funziona, funziona male, al di sotto delle
attese.
Cassese critica la pratica dello
scaricabarile: sottrarsi il più possibile alla giurisdizione. E l’uso di premiare
con la presidenza chi è prossimo alla pensione, con l’effetto di svilirne il
ruolo – la pratica è invalsa per consentire al pensionando di raddoppiare
l’assegno previdenziale. Ma a questo proposito, poiché parliamo di centinaia di
migliaia di euro, sarebbe stato più giusto rivedere tutti i privilegi assurdi
della categoria. Altro che la casta politica! L’assegno minore è superiore a
quello del presidente della Repubblica. Ma allora si sarebbe dovuto dire di
tutto l’ordinamento giudiziario. Fermo ai privilegi di Mussolini.
Resta l’aneddotica. In effetti, per
quanto male si possa pensare di tanti privilegi, stupefacente.
Sabino Cassese, Dentro la Corte. Diario di un giudice costituzionale, Il Mulino,
pp. 300 € 22
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