Aspiro
a farvi scettici, disse la voce ruvida di Grass,
aspiro
a strappare le radici di questo idealismo
tedesco
che continua a germogliare, come l’erba
cattiva.
A liberarvi del tanto quanto, e non solo
ma
anche, della coscienza che sempre si assolve.
Poi
venne pure lui, con la cipolla, per dire a
ottant’anni
che fu volontario a sedici nelle SS,
degli U-boot
sognatore “taciti e invisibili”,
nei film
Luce e alla fonda a Danzica nel porto,
oltraggioso sugli atti impuri del chierichetto,
sull’arruolamento in guerra circospetto,
i due peccati pesando diversamente
- sul primo avendo costruito Mazerath,
personaggio che ritiene immortale,
e forse lo è, sul secondo niente.
“Bisogna
assuefarsi alla democrazia,
anche se prosaica”, svanita è la poesia.
Non senza motivo.
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