“La tesi dello spreco meridionale si
rivela utile per operazioni politiche controverse”. Gianfranco Viesti,
economista a Bari, analizza vari casi (università, opere pubbliche, fondi
strutturali) di ritiro dell’investimento pubblico da parte del governo Renzi, e
ne denuncia la pretestuosità – evitare gli sprechi. Una critica con juicio, certo, alla sinistra da sinistra.
La rivista della Fondazione di D’Alema
scopre l’abbandono del Sud. Dei governi Berlusconi del 2008-2011, e più con
Renzi. La critica della rivista al governo Renzi è morbida, ma è costante in
tutto il dossier. Del resto è l’evidenza, bisognava solo dirlo. Riandando alle
cose fatte, è anche la politica dichiarata del governo Renzi. Il Sud, benché
abbia sofferto la crisi molto più delle altre regioni, ha visto tagliati di
netto i fondi all’università a alla ricerca, e dimezzati i cofinanziamenti
nazionali ai piani strutturali. “Col risultato”, può ironizzare Viesti, “che la
Lombardia ha cofinanziati dal governo al 50 per cento i suoi piani strutturali,
la Calabria al 25 per cento”.
Il problema forse è un altro. Che il voto in Lombardia cona quattro volte quello della Calabria. E che la
Calabria vota comunque per Renzi, mentre in Lombardia Renzi deve conquistarsi il
voto - che si può fare una politica antimeridionale e assicurarsi il Sud come
serbatoio elettorale, con le mance.
Sud
Sud,
“Italianeuropei”, n.1\2015, pp. 112 € 10
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