giovedì 16 aprile 2015

Un’immigrazione non disperata, né casuale

Gli emigranti clandestini che buttano a mare altri emigranti, in numero di dodici o quindici, e tutti di una religione, quindi non per un atto inconsulto, conferma che il neo schiavismo è organizzato e finanziato. E forse ha anche un disegno, non è cioè un piccolo affare sulla pelle dei poveri.
Niente nell’emigrazione di questi anni attraverso il Mediterraneo è casuale. L’annegamento dei cristiani viene il giorno dopo che il papa della cristianità ha infine reagito, denunciando il genocidio, cioè lo sterminio deliberato. E fa coppia col terrore che l’Is diffonde - e ottiene che l’Occidente, l’Europa diffondano e ingigantiscano.
Non è casuale l’immigrazione di massa in Europa attraverso la Libia. Non si arriva in Libia dal golfo di Guinea o dall’Eritrea a piedi, o con mezzi di fortuna. Ci sono organizzazioni in Libia, malgrado il caos politico e amministrativo nel paese, per trasportare, alloggiare e nutrire queste diecine di migliaia di emigranti, scaglionandone le partenze sulla capacità di accoglienza della Marina italiana. Queste diecine di migliaia di emigranti trovano subito una destinazione, con poche eccezioni, poche diecine. I morti in mare, ora a diecine di migliaia, vengono fatti pesare sulle coscienze europee, non in quelle di origine o dei trafficanti.
Tutto in effetti concorre a definire questa immigrazione forzata attraverso il Mediterraneo un attacco all’Europa. Anche senza l’Is – o quello che dobbiamo credere che l’Is sia.  

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