Camilleri non perde un’uscita, anche se a ritmo
ora trimestrale, da quindicinale che era (ha gli armadi pieni, assicura, a
novant’anni). Per la gioia dei librai – con questa uscita Sellerio promuove i
suoi libri a sconto. Dei lettori un po’ meno: Montalbano e i suoi riduce a macchiette
e frasi fatte, la storia cuce con grosse toppe. Ma il commissario è ormai una
droga: della stanchezza fa il suo filo conduttore. Ed è sempre scorretto – qui
si fa dare una mano dalla mafia: antinconformista e anzi ribelle, nel
cloroformio che ci ottunde.
Per l’uscita
di quest’ultimo Montalbano il suo autore ha spiegato a “Lettura” domenica che
il commissario inconsciamente ha modellato sul papà. Di cui solo sappiamo
che fu fascista ante marcia, il tipo meridionale del “fascistone”. Non cattivo e
anzi, se necessario, antimussoliniano (Flaiano: “ In Italia i fascisti si dividono in due categorie: i fascisti e gli antifascisti”), ma solido: in famiglia e fuori, con le donne, coi sottoposti
e i superiori, col paese, a lui sempre incognito, dopo una vita, e realista. Un
uno-tutto, pieno di sé.
Andrea
Camilleri, La giostra degli scambi,
Sellerio, pp.259 € 14
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