Il delitto passionale ora femminicidio. Sulla traccia della
novella di Mérimée più che dell’opera di Bizet (Meilhac-Halévy). Trasportato a
Napoli.
È scontato, Napoli è spagnola, etc., ma non persuade. Forse
perché Napoli e la sceneggiata stancano. Oppure ha ragione Nietzsche, che Carmen
è francese. Più probabilmente per la nostalgia dei caratteri forti che muove il
remake, una sorta di neo Ottocento.
Iaia Forte
anima però Carmen, malgrado tutto – l’attore in teatro può più del regista. E l’orchestra
di Piazza Vittorio da sola vale lo spettacolo, per ritmi, sonorità, presenza
scenica.
È lo
spettacolo in stagione che ha fatto l’esaurito in tutti i teatri: il femminicidio
attira – riprovazione o vendetta?
Mario
Martone-Enzo Moscato, Carmen
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