Perché
la Lazio non chiederebbe i danni? Non la società, un tifoso qualunque, o un
azionista – la Lazio è ben in Borsa, l’arbitro Massa è un sabotatore. C’è la responsabilità
civile dei giudici, perché non ci sarebbe degli arbitri e dei loro danti causa?
Quelli di Massa non sono stati errori, né segni di incapacità, ma decisioni
extracalcistiche.
Dà un fallo
da ultimo uomo che non è da ultimo uomo. Espelle l’autore del fallo, veniale,
benché nessun regolamento lo preveda – in Champions League veri falli da ultimo
uomo, a un passo dalla porta, sono stati sanzionati solo con la punizione. Sulla
conseguente punizione non vede i calciatori in nettissimo fuorigioco che
propiziano il goal. Una sequenza orrenda. Ma non è finita: l’incredibile Massa
dà poi un rigore e un’altra espulsione su fallo che non c’era, c’era la simulazione
del fallo. Che altro?
Non si
può simpatizzare con la Lazio, i suoi punitori sono laziali emeriti, Mancini,
Hernanes – il ghigno dell’uno nel postpartita e le bugie dell’altro ne misurano l’etica. All’origine
dello sfascio c’è peraltro il presidente laziale Lotito, col suo compare Tavecchio.
Ma questo non è sport. Ci hanno speculato? Non vogliono andare in Champions League
– i mediocri temono l’eccellenza? Ma un arbitraggio così scandaloso non si può
passare sotto silenzio.
Il ghigno di Hernanes e le bugie di Mancini sono stati esibiti, non contestati, alla “Domenica Sportiva”, e questo è un altro lato del problema: lo squallore
morale della Rai, che non è una novità. Per altre squadre e atre partire guardano
ai millimetri in interminabili falsate moviole, per i furbi - o i veri potenti - onore al merito..
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