lunedì 4 maggio 2015

La filosofia ignorante del corpo

Nessuna filosofia è riuscita a fare i conti col corpo, troppo ingombrante. Michela Marzano si accontenta di questa conclusione. Repertoria quanto si è detto, da Platone a Nietzsche, anzi a Husserl e a Merleau-Ponty. Con assenza vistose: la patristica, l’ascetismo, Foucault. Con poca malattia, anche. L’attenzione concentrando sulla contemporaneità: Gibson, Cronenberg e la vita elettronica, il loro predecessore barone d’Holbach, i lifting e i trapianti sullo stesso piano, della testa incluso, Orlan transmedia e femminista, le SS, Sade, Judith Butler e il transgender.
Il più resta da indagare. Marzano, che ha insegnato a Parigi prima di farsi deputata di Letta, ha una lunga bibliografia in materia, ma non si avventura. Da questa piccola summa dispensa perfino i sensi e la sensualità. Se non per rilevarne l’assenza: “Questo campo è stato lungamente trascurato dai filosofi”. E fermarsi a Freud, al sesso. A un certo tipo di sesso, perché “la sessualità è un luogo di paradossi” – bisognerà rivalutare il paradosso?
Michela Marzano, La filosofia del corpo, il Nuovo Melangolo, pp. 108 € 13 

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