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mercoledì 13 maggio 2015

Letture - 214

letterautore

Avanguardie - Arte a programma, di manifesto, hanno operato quasi soltanto manomissioni. Tipiche del Novecento, secolo ideologico. Movimenti politici e non creativi, se non coi resti.

Bozzettismo - È toscano più che lombardo. E in Toscana si esercita con risultati, fino a Palazzeschi, Cicognani, Strapaese (“Il Selvaggio”), e Cassola.

Carmen – Moscato e Martone la ambientano a Napoli. È scontato, Napoli è spagnola, etc.,  ma non persuade. E il perché lo sapeva Nietzsche, che invece ci trovava “lo spirito francese”. Ascoltando l’opera di Bizet Nietzsche  ruppe con Wagner, “furbo serpente a sonagli”. Da Wagner già lo separavano il nazionalismo pantedesco e l’antisemitismo, ma nel sottile verismo-non verismo di Bizet e di Mérimée riconobbe un’altra dimensione.
Usa – usava – far risuonare le arie di “Carmen” nel Duomo di Siviglia per accompagnare i turisti, ma l’effetto era deprimente.

Gala – La regina delle russe muse dei letterati europei tra le due guerre, e dopo, Elena Ianovna Diakonova. Conobbe Éluard in sanatorio in tempi non sospetti, nel 1912 in Svizzera, dove entrambi si curavano la tubercolosi. O così disse lei, lui come sempre soggiacque. Lo sposò nel 1918. E sarà l’anello di congiunzione di altre belle russe nella scena francese, specie di Elsa Triolet con Aragon.
Intanto si era legata, dal 1921, con Max Ernst. Che per comodità aveva traslocato in casa di Éluard e Gala a Eaubonne, in Val-d’Oise. Otto anni più tardi lascerà entrambi per diventare, sui quarant’anni, la musa di Dalì. Col quale vivrà fino alla fine nel 1982. Ma per una ventina d’anni, fino alla morte di lui nel 1952, sempre legata a Éluard, nella corrispondenza e nel sottile erotismo verbale – Gala non si perdeva nulla.

Heidegger - Se Heidegger si potesse leggere in un mondo nazionalsocialista (nazista è del regime breve e sconfitto, anche autodisfatto con la guerra all’Urss e la Soluzione Finale, ma il suo fondo culturale è resistente), avrebbe tutt’altro senso. Tutt’altro che quello con cui oggi viene letto (che oggi gli viene attribuito).  La lettura di Heidegger, quando era possibile in originale (quando la lingua si presentava ancora aperta e percorribile). In “Essere e tempo” no, ma i suoi Hölderlin, Nietzsche, la stesa ontologia e la “Svolta”, e “Sentieri interrotti”, oltre alla innumerevole produzione d’occasione, burocratica, paesana, politica, sono imbevuti di linguaggio nazionalsocialista, il popolo, la libertà tedesca, il destino. Non ideologicamente, non di programma, senza minacce né proscrizioni, ma internamente: la terminologia, i riferimenti, il sentimento, molto piccolo tedesco. .

Georges-Arthur Goldschmidt, franco-tedesco, traduttore in francese, lo rileva di “Sentieri interrotti”: “Heidegger parla innocentemente della manina del cambiavalute (Wechsler). Ma in tedesco la parola cambiavalute è necessariamente seguita da usuraio (Wucherer), e porta dunque tutti i cliché dell’antisemitismo. La sua lingua porta dei cliché sugli ebrei che sono invisibili in francese”.

Günter Grass lo sa, che ci ironizza a lungo in Anni di cani”. Non da socialista, come ora sappiamo, ma dal di dentro, avendo bene i mezzi per stanarlo.

Manzoni – Quanto il romanzo (non) deve al bozzettismo toscano? Quello lombardo non è da meno, ma è posteriore, “manzoniano. Tra i panni sciacquati in Arno Manzoni, che aveva forti capacità di narrazione, come si vede dalle storie, potrebbe avere mediato, insieme col cruschismo purista,  la tradizione bozzettista dei cantastorie, senza il becero. Dal Giusti, tra gli altri, che Manzoni molto apprezzava.

Montalbano - “Montalbano è qui più fascistone che mai”, scriveva questo sito  proposito di ”La luna di carta” (2010), “il fascistone meridionale. Con la fidanzata, con i subordinati, con i cittadini, con i superiori. Simpatico, e giusto – e veritiero. Il fascistone meridionale non è un reduce di Mussolini, anzi lo avrebbe disprezzato, ma è autorevole e autoritario, e tutto dice, sa, fa, e risolve. E non è di sinistra, come l’autore vorrebbe – non eversivo: è conservatore. Dev’essere il centro della simpatia, l’interprete del sentimento comune, quello che tutti vorrebbero essere – magari comunista, una volta, nell’intimo, poiché il Pci, che ha avuto al Sud breve vita, si è creata per quei lontani anni un’aura d’irenismo e giustizia, ma non del Partito.
“La stessa concezione che Camilleri ha del Pci e del movimento è di destra: del galantomismo, per l’ordine e il coraggio. Il che non vuol dire che lui stesso non possa essere stato del Pci fin da ragazzo, come pretende: il Pci si riconosce anche in Malaparte e Montanelli, perfino in Longanesi. È possibile. Ma, scrivendo, privilegia la verità: la spia è nell’assenza del «tutto mafia», l’idiozia del Pci che lo ha sradicato presto dalla Sicilia”.
Su “Lettura” dell’altra domenica, 3 maggio, Camilleri spiega ai lettori che ospita a casa che Montalbano è, in effetti, “un lungo ritratto” del padre: “Il modo di concepire il rapporto con gli altri, la lealtà, l’attaccamento alla parola data, un senso profondo dell’onestà, il discorso sulla verità relativa e l’autonomia rispetto alla autorità, l’opinione personale che si distacca sempre dall’opinione comune”. Anticonformista: “Papà era squadrista, aveva fatto la marcia su Roma”.

Tedesco - Contrariamente al senso comune, non è allusivo e inconcludente. Ma diretto in ogni sua parola, e perfino brutale. Di senso comunque distinto e distinguibile. Non retorico né scolastico. Il giovane tedesco che a quindici anni viene “segnato” dal sistema scolastico alle tecniche e alle commerciali non sarà in grado di leggere o gustare Goethe o Hegel - né lo pretenderà – ma ne capisce ogni parola.

Verso nazionale – L’endecasllabo (Dante, Petrarca..) si può dire quello italiano. Ma anche l’ottonario dei cantastorie e dei giullari non è da trascurare. L’endecasillabo, forse derivato dall’endecasillabo saffico attraverso il decasillabo provenzale,  è serio, logico, e faceto. E dunque
Francese è l’alessandrino, declamatorio. Inglese il pentametro giambico, duttile – blank verse senza la rima.

letterautore@antiit.eu

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