“Rate
non pagate a livelli record., superata quota 56 miliardi”, calcola “Il Sole 24
Ore”: “Per il 90 per cento gravano sulle famiglie”. I consumi sono molto più
contratti di fatto di quanto figurino sulla carta.
Si
incontrano stabilmente nei mercati rionali e nei supermercati persone dignitose
in età perplesse su ogni acquisto, che soppesano e valutano, rifacendo
mentalmente i conti. Fruttivendole, commesse e cassiere ne riconoscono la tipologia,
che trattano con generosità, nel peso e nel costo.
In
aprile gli acquisti sono diminuiti del 20-30 per cento a Roma, calcola
Confesercenti. Per abbigliamento e scarpe il blocco è praticamente totale.
La
disoccupazione torna al 13 per cento.
Vengono allontanati in blocco, soprattutto nello Stato e nella grande distribuzione
(Auchan, Carrefour, MacDonald), i
vecchi contrattisti a termine, per le nuove figure interinali, avviate dai Centri Impiego, con oneri sociali
a carico dello Stato. Che in futuro dovrebbero sboccare in contratti a tempo
indeterminato, ma nell’immediato hanno riavviato alla disoccupazione più
giovani di quanto beneficiano del Jobs Act.
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