Lo chiamano
Grexit ma è un Eurexit. Truffaldino e non solenne, senza le trombe e i tamburi,
ma è un pallone che si sgonfia. Anche se la Grecia sarà tenuta nell’euro, il
palloncino è sgonfio. Non c’è pezzo della storia della Grecia che stia in piedi,
da cinque lunghi anni, quasi sei. Se non è un disegno, è una colossale
incapacità.
Si dice
il rigore: bisogna assicurare il rigore, bisogna dare un esempio. Ma più rigore
della Grecia in questi tre anni, con un surplus primario da vertigini? Che
altro si può chiedere a un paese, il rigor mortis?
Si dice:
l’Europa rischia se vincono i politici alla Tsipras. Si tenta di camuffare Tsipras
per comunista mentre si sa benissimo cos’è il fenomeno Tsipras: la protesta
contro i (poveri, guitti, anche venduti) politicanti di Bruxelles. Ma lo sconquasso
della Grecia farà non vincere i Grillo, i Salvini, le Le Pen, i Podemos e ogni
altro movimento ostile: li farà stravincere. Sarebbe, è, una reazione solo
giusta a tanta imbecillità, che si fa scudo dell’Europa - se non è corruzione, l’acquiescenza
ai “mercati”, un sinonimo ormai volgare per speculazione.
Si dice:
l’inattendibilità greca. Ma la Grecia ha mantenuto gli impegni,
chiedeva solo di poter allentare la morsa. E non voleva regalie, questo lo
possono raccontare ai tedeschi se sono tanto fessi, ma di poter ripagare con
meno affanno. Paul Krugman non fa in tempo a demolire un falsa notizia di
guerra, per esempio che in Grecia il governo non è in condizione di far pagare
le tasse, che un’altra se ne inventa: chi è inattendibile, Atene oppure Francoforte,
tra Bundesbank e Bce, Bruxelles, Berlino, il Fondo monetario internazionale,
ora impegnato alla riconferma della gentile Lagarde?
Si dice:
ma l’economia? Ora la vulgata è che cacciando la Grecia mettiamo i conti a posto.
Mentre lo sconquasso sarà tale che, per dire in Italia, la crisi che si pensava
superata, dopo sei anni!, riaprirà. Dov’è la saggezza? C’è qui una verità, è
vero: che la crisi dell’uno giova agli altri – quella dell’Italia ha giovato moltissimo
alla Germania e molto alla Francia.
Cos’è successo
all’Europa non è nemmeno difficile saperlo. È successo che la Germania è
un’altra dopo la caduta del Muro. E l’Europa è un’altra. Farcita di paesi ex
comunisti che votano a destra per salvarsi la coscienza – più realisti del re,
succede anche in Italia. Falliti, vendicativi, teste calde, di cui non si
ricorda un solo contributo positivo alla storia, alla convivenza civile, alla
prosperità. Non per caso, né solo per contiguità geografica, comunisti
sovietici. No, non c’erano solo truppe sovietiche a Praga, a Budapest e a Varsavia,
come a Berlino Est, c’erano molti volenterosi
comunisti locali, e c’era un sistema di polizia locale molto severo, come è
giusto. La Germania stessa che ora ci governa non fu mai recalcitrante, quando
era per un terzo comunista sovietica.
Siamo
vittime sempre dell’Est. Vittime dei paesi dell’Est, dalla Finlandia alla
Romania, che furono sotto il giogo sovietico vittime senza colpa naturalmente,
e ora ce la fanno pagare. Con la stessa improntitudine – quando uno sente parlare
la presidente lituana, o lettone che sia, capisce dove è caduto. si mette le
mani nei capelli. L’immigrazione, la guerra alla Russia, la Grecia: non capiscono
nulla. E del terrorismo islamico non gliene importa nulla, da loro non taglia
le teste – gli ebrei, poi, li hanno pure aboliti. Per inconsapevolezza, forse,
più che per volontà colpevole: per stupidità.
Perde la
Grecia, sicuramente. Ma è la vittoria dell’invasore Europa. Con gli stivali
dell’Est. Non si saprebbe immaginare faccia peggiore all’Europa.
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