lunedì 29 giugno 2015

Fuori l'Europa

Lo chiamano Grexit ma è un Eurexit. Truffaldino e non solenne, senza le trombe e i tamburi, ma è un pallone che si sgonfia. Anche se la Grecia sarà tenuta nell’euro, il palloncino è sgonfio. Non c’è pezzo della storia della Grecia che stia in piedi, da cinque lunghi anni, quasi sei. Se non è un disegno, è una colossale incapacità.
Si dice il rigore: bisogna assicurare il rigore, bisogna dare un esempio. Ma più rigore della Grecia in questi tre anni, con un surplus primario da vertigini? Che altro si può chiedere a un paese, il rigor mortis?
Si dice: l’Europa rischia se vincono i politici alla Tsipras. Si tenta di camuffare Tsipras per comunista mentre si sa benissimo cos’è il fenomeno Tsipras: la protesta contro i (poveri, guitti, anche venduti) politicanti di Bruxelles. Ma lo sconquasso della Grecia farà non vincere i Grillo, i Salvini, le Le Pen, i Podemos e ogni altro movimento ostile: li farà stravincere. Sarebbe, è, una reazione solo giusta a tanta imbecillità, che si fa scudo dell’Europa - se non è corruzione, l’acquiescenza ai “mercati”, un sinonimo ormai volgare per speculazione.
Si dice: l’inattendibilità greca. Ma la Grecia ha mantenuto gli impegni, chiedeva solo di poter allentare la morsa. E non voleva regalie, questo lo possono raccontare ai tedeschi se sono tanto fessi, ma di poter ripagare con meno affanno. Paul Krugman non fa in tempo a demolire un falsa notizia di guerra, per esempio che in Grecia il governo non è in condizione di far pagare le tasse, che un’altra se ne inventa: chi è inattendibile, Atene oppure Francoforte, tra Bundesbank e Bce, Bruxelles, Berlino, il Fondo monetario internazionale, ora impegnato alla riconferma della gentile Lagarde?
Si dice: ma l’economia? Ora la vulgata è che cacciando la Grecia mettiamo i conti a posto. Mentre lo sconquasso sarà tale che, per dire in Italia, la crisi che si pensava superata, dopo sei anni!, riaprirà. Dov’è la saggezza? C’è qui una verità, è vero: che la crisi dell’uno giova agli altri – quella dell’Italia ha giovato moltissimo alla Germania e molto alla Francia.
Cos’è successo all’Europa non è nemmeno difficile saperlo. È successo che la Germania è un’altra dopo la caduta del Muro. E l’Europa è un’altra. Farcita di paesi ex comunisti che votano a destra per salvarsi la coscienza – più realisti del re, succede anche in Italia. Falliti, vendicativi, teste calde, di cui non si ricorda un solo contributo positivo alla storia, alla convivenza civile, alla prosperità. Non per caso, né solo per contiguità geografica, comunisti sovietici. No, non c’erano solo truppe sovietiche a Praga, a Budapest e a Varsavia, come  a Berlino Est, c’erano molti volenterosi comunisti locali, e c’era un sistema di polizia locale molto severo, come è giusto. La Germania stessa che ora ci governa non fu mai recalcitrante, quando era per un terzo comunista sovietica.
Siamo vittime sempre dell’Est. Vittime dei paesi dell’Est, dalla Finlandia alla Romania, che furono sotto il giogo sovietico vittime senza colpa naturalmente, e ora ce la fanno pagare. Con la stessa improntitudine – quando uno sente parlare la presidente lituana, o lettone che sia, capisce dove è caduto. si mette le mani nei capelli. L’immigrazione, la guerra alla Russia, la Grecia: non capiscono nulla. E del terrorismo islamico non gliene importa nulla, da loro non taglia le teste – gli ebrei, poi, li hanno pure aboliti. Per inconsapevolezza, forse, più che per volontà colpevole: per stupidità.
Perde la Grecia, sicuramente. Ma è la vittoria dell’invasore Europa. Con gli stivali dell’Est. Non si saprebbe immaginare faccia peggiore all’Europa.

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