Hillary
Clinton alla presidenza degli Usa moltiplica la prospettiva di ”primavere” a
ripetizione del genere “primavere arabe”. Le quali sono a lei dovute, per la
parte che gli Usa vi hanno giocato, contro Ben Ali (??), contro Mubarak e
contro Gheddafi, schierando i propri servizi e gli ambienti locali, specie
militari, a loro più legati. Obama si è limitato a patrocinare la diplomazia di
Hillary al Dipartimento di Stato. Anche contro il parere del Pentagono – che
invece è dietro Meidan e l’Ucraina.
La
futura segretaria di Stato di Hillary, Anne-Marie Slaughter, ne ha fatto una
dottrina. Che si può leggere online nella recensione, imprevedibilmente benevola,
all’ultimo libro di Kissinger, “Ordine mondiale”. Su “New Republic”. Slaughter
è benevola con Kissinger per la sua “evidente conversione” sulla questione
della legittimità. Lo critica perché non vede che “un mondo di Stati”, invece
che “un mondo di popoli” – “l’era dei puri statisti è finita”, non è più
possibile “ignorare ciò che accade ai popoli, in un mondo sempre più forgiato
dai popoli”. Ma lo assolve perché, in conclusione, Kissinger non rifiuta ai
popoli – meglio sarebbe dire agli emergenti – gli strumenti del potere. Là dove
prende atto che “i principi di indipendenza nazionale, di statualità sovrana,
di interesse nazionale e di non ingerenza
si dimostrarono efficaci strumenti contro gli stessi colonizzatori
durante le lotte per l’indipendenza, e in seguito come protezione dei loro
Stati di nuova formazione”.
Ci
saranno molte sovversioni, contro la diplomazia dell’ordine e della non ingerenza.
I motivi non mancano: i diritti umani, o in difetto quelli politici, o in difetto
quelli economici, o la corruzione, o le mafie. Slaughter, ora alla presidenza della
Fondazione clintoniana New America, è stata direttrice della Pianificazione al
Dipartimento di Stato con Hilary Clinton.
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