S’immagini
un acquisto in cui il venditore dopo cinque anni sostenga che ha sbagliato il
conto e che l’acquirente deve pagargli un conguaglio e una penale. Non esiste
in diritto, e nessuna truffa è stata mai organizzata su questo principio. Finora:
ora è autorizzata in Italia. Dall’Autorità per l’Energia, che è n organismo dl
governo, creato a “protezione del consumatore”.
Sotto la
veste del provvedimento per il consumatore, autorizzando il pagamenti rateizzato
delle bollette scadute, l’Autorità rimette ora in circolo e avalla la pratica truffaldina
di fatturare consumi incontrollabili. Richieste di conguagli, di riformulazioni
tariffarie, di sovrapprezzi, di tempi immemorabili e soprattutto di partite
incontrollabili. Vessazione, specie con l’Acea romana, costante.
Ciò che l’Autorità
per l’Energia presenta come un beneficio per l’utente è l’avallo ufficiale di una
pratica illegale. Questo dopo avere autorizzato: bollette illeggibili; consumi
stimati anche dove i contatori elettronici con lettura a distanza sono
installati; offerte tariffarie truffaldine. E la pratica dei rimborsi: a) tardivi,
b)con assegno, che costringe a passare in banca per l’incasso (mezza giornata
persa), c) frantumati in assegni di pochi euro e a scadenza ravvicinata, in
modo che non siano incassati. E non, come logico, sulla bolletta.
È piccola
corruzione? Un milione di queste pratiche a 100 euro l’uno, non abbastanza per contestare
l’abuso in giudizio, fanno 100 milioni. Che tutto ciò sia imposto dall’Autorità
per l’Energia sembrerebbe impossibile. Ma tutto ciò avviene. Inutile protestare
con l’Autorità, vi risponderanno con un prestampato, dettagliato e incomprensibile
come le loro bollette. Inutili anche gli esposti alla Procura di Roma.
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