Un
dibattito d’opinione, e non più un esercizio di teologia quali quelli condivisi
col predecessore Benedetto XVI: papa Francesco
si trova infine a suo agio. Il saggetto non si può non dire ottimo – per esprimersi
come i giudici italiani: l’argomentazione è sciolta, il linguaggio immediato, le
tesi dirette e inoppugnabili. Solo un po’ trite, come è delle cause unanimistiche,
oltre che scontato col nome che il papa s’è dato: senza contrasti religiosi,
politici, di schieramento di qualsiasi genere - siamo tutti ecologisti.
Si
direbbe la giornata del papa all’Expo. Lo riscatta la denuncia di banche e
banchieri, i signori del denaro che ci stanno stritolando, e certo è qualcosa.
Il papa
argentino ha perso l’impronta sovversiva con cui si era presentato. Si vuole,
ed è, un papa politico: si è introdotto nel concerto internazionale, da Cuba
all’Ucraina, e con questo documento si siede alle assisi mondiali che periodicamente
prendono il polso del pianeta. È un buon partito. Ma che ne è della sua comunità
di fedeli? Chi se ne occupa? Della trasformazione del mondo che si trovano ad
affrontare impetuosa: la sessualità e la procreazione, i cloni, la buona morte,
la famiglia, i sacramenti, la morte di Dio?
Papa
Francesco, Laudato si’, Libreria Editrice Vaticana, free online
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