Non è la
prima volta che i socialisti al governo in Francia si fanno ostili e un po’
robusti contro gli immigrati. Successe già col Fronte Popolare, nel 1936,
allora contro gli italiani – peggio andrà, sul finire dell’esperienza del
Fronte Popolare nel 1938, con i profughi spagnoli, in fuga da Franco. Ciò
aviene a prescindere dalle situazioni storiche, di fatto: avviene per un fatto
umorale.
Ora,
forse, la Francia non ha bisogno di più immigrazione. Ha un mercato del lavoro
fluido, con una demografia robusta, anche per virtù dell’immigrazione africana e
caraibica di seconda e terza generazione. Allora veniva invece da una lunga
depressione demografica, e ne aveva bisogno. No, è un riflesso condizionato,
istintuale.
Ciò
operò avviene contro certi immigrati e non contro altri. E contro certi paesi.
L’ipotetico Hollande alla presidenza all’epoca non avrebbe osato rimandare
indietro l’“idraulico polacco” in fuga che la Germania nel bisogno accoglieva.
E infatti la Francia non lo ha rimandato indietro.
C’è modo e modo, comunque, e questo non è dettato dalla paura irrazionale.
Dal riflesso condizionato sì. Nessun gendarme francese avrebbe rimandato
indietro un eritreo o un siriano che fosse riuscito ad attraversare Muscolari
sì, ma con juicio
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