lunedì 15 giugno 2015

L’intellettuale si chiama fuori

Il penultimo Enzensberger metteva in berlina Bruxelles. Quest’ultimo, un anno dopo , si chiama fuori: 250 pensierini per la buona notte. A opera di un insignificante signor Zeta, che pontifica ai giardinetti. Di Dio, la coerenza, la morte, la solitudine, quello che capita.
Lo scrittore c’è sempre, arguto - “solo le persone noiose si annoiano”. E il polemista, tagliente anche. Ma di che, poi? Hegel dadaista, Ernesto Guevara de la Serna, “meglio noto col soprannome di «Che», famoso in tutto il mondo, «l’essere umano più completo del nostro tempo»” di Sartre… L’intellettuale è stanco, “tanto più piacevole è prendersi una pausa dal presente”, meglio che starci nel mezzo – il trend sì, la contemporaneità sì, però.
Hans Magnus Enzensberger, Considerazioni del signor Zeta, Einaudi, pp. 157 € 15

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