lunedì 29 giugno 2015

Perché il Pd non esiste

È un comitato d’affari o di governo ma non un partito. Si chiama partito Democratico ma non è neanche democratico. I democrat discutono solo di potere, piccolo potere, minuscolo potere, Marino, De Luca, le primarie. Non sanno niente di quello che c’è intorno, mentre un vero democratico ha soprattutto il senso della storia, del mondo.
Si direbbero dei burocrati, ma non esercitano nessun potere. Più che altro sono orfani, di un partito che ragionava solo in termini di potere, il Pci, e di uno che invece lo esercitava beffardo. Questi, due generazioni dopo, non sanno nemmeno di avere avuto quei bisnonni, ma non vanno oltre i loro modi.
L’attività politica limitano alle comparsate televisive. Ma neanche lo schermo, pur così attrattivo, per loro anzi esclusivo, riesce a smuoverli. Succedono cose importanti in questi giorni e anni, su cui uno spirito progressista e militante si sarebbe inserito con entusiasmo, con voluttà: la recessione, lunga cinque anni, il dissolvimento dell’Europa, le tante guerre ai confini, col militantismo arabo, con la Russia, il neo schiavismo nel Mediterraneo, con migliaia di morti in mare. O la Grecia.
Le scuole greche non possono dare la refezione, e molti bambini non ce l’hanno neanche a casa. Mancano in Grecia i medicinali. Si distribuiscono pasti caldi all’angolo delle strada. E loro niente. Le ultime emozioni le hanno provate per i bambini iracheni, vittime della guerra del cattivo Bush jr. Quelli erano i nipoti di Berlinguer e Andreotti, di antiamericanismo ancora attivo, questi sono i pronipoti, ignoranti e beati.

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