Colonie
- Ci sono sempre state colonie – nel senso del
colonialismo: occupazioni. I miti fondanti sono tutti fatti per celebrare-occultare
il colonialismo, la presa possesso di un bene, territorio, popolo alieno. Le
stesse forme culturali sono coloniali, essendo tribali (etniche, marchiatrici).
Dio
–
È testimone - il sacro è testimonianza. Autonomo e non: nella riflessione di
Derrida (“Fede e sapere”) “la sfida di qualche promessa giurata non può,
prendendo subito Dio a testimone, non avere già, se si può dire, generato Dio,
macchinalmente” – un “a priori ineluttabile….
un terzo (terstis, testis) assoluto”, senza il quale “ogni
attestazione diventa superflua, insignificante o secondaria”, che però viene
dal basso. Testimonianza essendo la radice di religio – sia nell’etimologia-accezione di Cicerone, relegere, e cioè l’attenzione, il rispetto,
la pazienza, sia in quella di Lattanzio e Tertulliano, religare, il legame, l’obbligo, il debito, tra gli uomini e verso
Dio.
Giustizia – È un potere dello Stato, un potere. Per esercitare una funzione dello Stato, l’osservanza delle sue leggi. Con l’ambizione e nell’alveo di un’istanza preterstauale, e anzi antistatuale. Tanto meno la frizione è acuta, tanto più la giustizia è giusta.
La
giustizia politica è un potere alla doppia potenza. Che si esercita
dichiaratamente, di proposito, doppiamente contro
la giustizia, sia di Stato che etica.
Illuminismo – È laico e
anticlericale, ma anche cristiano, e esoterico. Inteso comunemente come il
secondo Settecento francese, laico e repubblicano, anche un po’ rivoluzionario,
ha più accezioni – sotterranee peraltro all’Illuminismo francese, e con esso
convergenti. Già nella sua definizione corrente, della storia politica e delle
idee connessa con la fine delle guerre di religione del Seicento e le rivoluzioni
europee, quella inglese del 1688 e quella francese un secolo dopo, del 1789, l’Enlightenment e le Lumières. Con una basica connotazione laica, della natura e di un
deismo contrapposti alla rivelazione cristiana, in una teodicea o trionfo della
ragione come opposta alla religione. Ma lo è anche la Aufklärung tedesca, di Christian Wolff, Lessing, Hamann, Herder,
Jacobi, coronata da Kant in un quadro non anticristiano, anzi, con “La religione
nei limiti della sola ragione”. Parallelo alla Aufklärung e ad essa originariamente
collegato, è l’illuminismo esoterico, da J. Boehme a Baader e agli illuminati
di Baviera, post-rivoluzione dell’Ottantanove, fino a Rudolf Steiner e Jung.
Perdono – Ha avuto una
stagione breve. Anzi, morto papa Giovanni Paolo II, è morto con lui, nessuno
chiede più perdono. Anche nella sua
breve stagione, del resto, è stato parallelo ai Tribunali speciali, dell’Aja,
del giudice Garzon. Ed è speciale, per fatti abnormi. Altrimenti sarebbe
quotidiano e triviale: ogni evento, si può dire, trascina un torto, per cui tutti
dovrebbero dirsi responsabili e chiedere perdono, ma allora a chi? Sarebbe come
il buongiorno tra conoscenti che s’incontrano.
Non
è stato tema di riflessione, a parte Hegel, che peraltro tutto dice perdonabile, eccetto il “peccato
contro lo spirito”, e cioè contro la potenza riconciliatrice del perdono. Mentre il “peccato contro lo spirito” storico o contemporaneo, il “crimine contro l’umanità”, si pensa piuttosto imprescrittibile. Derrida, che avrebbe ambito rifletterci su,
è indeciso, ugualmente contro l’imprescrittibilità - già dal tempo della polemica con Jankélévitch - e contro il perdonismo papale. Tuttavia è certo che
dovrebbe essere eccezionale e per fatti abnormi. Come un’intrusione, sia la
colpa che il perdono, in un corso altrimenti normale (storico, accettato) degli
eventi.
.
Tolleranza – È esemplare e
magisteriale, è supponente. Quindi gerarchica: magisteriale al limite del
padronale – di chi la dispensa. Si può codificare, è di fatto ora codificata,
ma nel senso sempre del “riconoscimento”, della “accettazione”.
È
cristiana, arguisce Derrida, “Fede e sapere”. Anche quella di Voltaire, dell’Illuminismo
francese, non lontana, al fondo, dalla Aufklärung
di Kant – della sua “fede riflettente” e della moralità “pura” come cosa
cristiana: “A questo riguardo, Aufklärung
e Illuminismo furono di essenza cristana”. Come Kant, Voltaire pensa al
cristianesimo come alla sola religione morale. Anche Nietzsche, che tanto lo
contesta: non ha altra religione, e questo non è possibile, non avere
religione.
“Un’altra
«tolleranza»”, sostiene Derrida, “si accorderebbe all’esperienza del «deserto
nel deserto», rispetterebbe la distanza dell’alterità infinita come
singolarità”. E la rispetterebbe come “religione”, la religio intenendosi come “ri-tenzione, distanza, dissociazione,
disgiunzione”.
Ognuno
per sé, il “dialogo delle fedi”, cioè il dialogo, non deve suscitare illusioni:
si procede per discordie concordate. Per aporie.
Uomo-Universo – L’uomo è
sempre più solo e un’eccezione nell’universo, le foto di Hubble lo documentano.
In un universo forse infinito, talmente grande che non si può contare: 200
miliardi di galassie, probabilmente (secondo la teoria del multiverso molte di
più), che si allontanano l’una dall’altra a una velocità maggiore di quella
della luce, tale che in un tempo non incalcolabile la sua luce può non essere
osservata, ognuna di centinaia di miliardi di stelle. Ma fatte di polvere.
L’uomo
è un incidente, un caso, il suo mistero è tutto qui. Non può essere lui stesso
il suo Dio, poiché viene dopo i minerali, la vegetazione e tante altre specie
animali. Ma il suo segreto è questo caso o accidente. All’origine, se la
materia è polvere, anche la sua indeterminatezza. Dove, quando e come è cominciata.
Se è cominciata. O altrimenti bisogna pensare un altro universo, se non si vuole
chiamarlo Dio, da cui questo origina, seppure grande di miliardi di galassie.
Cioè praticamente inimmaginabile: il realista ha un grande compito, la materia
oscura.
Violenza – È la matrice
di ogni Autorità, di ogni Stato. Ogni Autorità implica la rottura di un precedente
equilibrio. E si instaura in assenza o contro una legge – della quale poi sarà
la sorgente.
I
Tribunali internazionali che si creano per giudicare i crimini contro l’umanità
emanano dalla stessa fonte. Si innocentano per riflesso di ritorno dai crimini
che giudicano, ma sono emanazione di una Autorità.
zeulig@antiit.eu
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