Nessun
dubbio che l’obiettivo dell’offensiva dei grandi media (“Corriere della sera”, “Stampa”,
“Messaggero”, Sky Tg) contro Marino sia “politico”, come dice Renzi. E cioè che
sia il governo. La storia oggi dei 350 milioni di salario straordinario da richiedere indietro non sarà l’ultima provocazione.
Un
governo che governa non è mai piaciuto, dai tempi di Fanfani e poi di Craxi,
che tutti sono finiti male. Tutti poi da un quarto di secolo devono
privatizzare, cioè svendere, regalare. Farà Renzi eccezione?
Renzi
si è mostrato duttile. Tiene duro giustamente su Marino, cedendo sulle
privatizzazioni, che sono l’oggetto vero dell’offensiva moralistica. Dando in
pegno la Cassa Depositi e Prestiti. I capitali pubblici cioè mettendo a
disposizione dei privati, dei più avventurosi tra essi, i banchieri d’affari. Basterà?
La
mira è sulle grandi reti. Per la connessione veloce e per l’informazione – con le
torri Rai che non sono ferraglia ma, in mani esperte, una grande strumento di
telecomunicazioni. Per le stesse reti del gas ed elettrica, semiprivatizzate ma
non abbastanza. Per la rete telefonica. Per la Saipem, anche, un gioiello di
progettazione e meccanica che si vorrebbe regalato a individuati interessi
lombardi.
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