Se
Schaüble caccia la Grecia dall’euro, come lo chiameremo poi, bavarese?
E
l’Europa? Belvedere?
Ma
non doveva la Germania essere la nuova Grecia? Come diceva Goethe, che un po’
se ne era stufato – e non aveva letto Heidegger - “Faust”, II,
7742-3: “È una vecchia storia, dallo Harz all’Ellade tutti cugini”.
La Grecia
diventerà poi tedesca grazie a un sacco di gente di spirito, Hölderlin, Hegel, Winckelmann,
e poi Nietzsche e Freud, e Heidegger. Ma
nessuno c’era andato. Neppure Winckelmann, che il bello greco divisò: preferì
farsi infrociare a Trieste. Heidegger solo da ultimo, in modeste vacanze tutto
incluso, nelle quali cercare l’“elemento greco originario”. Karl Otfried
Müller, che nel 1824 creò i dori, ci andò per morire, troppo tardi. Nietzsche ne fu attratto, ma non gli sfuggì che l’esametro greco è
diverso dal tedesco, e soffriva il mal di mare.
E
tutto l’indogermanesimo ariano? L’università di Gottinga ci ha lavorato due
secoli per metterlo a punto.
Esito
primario di Gottinga è la bufala dei dori,
che nel 1800 a .C.
crearono la civiltà greca, o occidentale, cioè la civiltà, per essere “ariani”,
parenti dei germani. Come questi infatti amavano i cori.
In effetti, non c’è un prima e un dopo: è la stessa intelligenza.
E
tutti quei re e principi forniti alla Grecia per l’indipendenza? Merkel punisce
la Grecia, si può dire senza sbagliare, per aver cacciato coi colonnelli il suo
ultimo re, Costantino, re tedesco. Ma anche, anche questo senza dubbio, come
innesco alla recessione del Sud Europa, da cui tanti benefici la Germania ha
tratto.
Il 18 ottobre
2010, sul lungomare di Deauville, Angela Merkel impose a Sarkozy, quindi alla Ue,
il principio che “gli Stati possono fallire” - la Grecia (ma non solo). Era la
ricetta Ackermann, l’allora capo della Deutsche Bank: non ristrutturare il
debito (allungare le scadenze, tagliare gli interessi) ma farlo pagare con
l’austerità, anche cruenta. A questo fine limitando gli aiuti Ue.
Il capo della
Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet, francese, reagì furioso: “Non vi
rendete conto di cosa provocate”. Ma il suo capo, lo statista emerito Sarkozy,
lo mise a tacere.
Ackermann fu poi
allontanato dagli azionisti Deutsche Bank per indegnità. E la Deutsche Bank è
ora minacciata d’insolvenza per i troppi trucchi. Che lezione trarne?
Il
27 novembre 2010 l’Ue salvò l’Irlanda dalla bancarotta, con un prestito
gratuito di 85 miliardi, di cui 35 per le banche e 50
per alleviare il debito. Un anno prima la Grecia, che chiedeva 30 miliardi
contro la speculazione sul debito, non li aveva ottenuti, la Germania s’era
opposta.
L’Ue
tentò in vari modi di sostenere la Grecia contro la speculazione, ma sempre la
Germania s’oppose. Eccetto che per 15 miliardi, troppo poco, troppo tardi.
Molto sempre criticando i greci, imputati d’indolenza meridionale e
mediterranea, nonché del vizio di sbafare a spese del contribuente tedesco. I
greci, che lavorano tutto l’inverno ad abbellire le case per le vacanze dei
tedeschi, a cui locarle a prezzo modico. I greci si dimezzarono i salari e le
pensioni ma non bastò: per la Germania mangiavano sempre troppo.
La Germania greca risale a Federico il Grande, che la inventò per la
Prussia, prima di Hölderlin. La filosofia era già greco-tedesca, ma irrealizzabile. Divenne
di uso comune con Waterloo, il Griechentum, veicolo
dell’idealismo tedesco, argine alla democrazia della Rivoluzione. Dove andrà
ora la Germania, senza Grecia? Farà la rivoluzione?
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