Il soggetto economico più liquido del paese, la Cassa Depositi e
Prestiti, Renzi affida a due banchieri. Con un contorno di gentildonne per le
quote rose. Poi dice che la mafia è Carminati.
Il
costruttore Guarnera è arrestato per aver costruito tre palazzi con i buoni
uffici di Carminati. Ma i tre palazzi sono ultimati, con tutti i timbri e i
bolli, e si vendono liberamente a prezzo elevato, essendo prospicienti Villa
Pamphili. Hanno tolto l’aria a tutta via Innocenzo X, sono stati costruiti al
posto di un vecchio convento di quattro piani con un ampio giardino, sono alti
ben nove piani, con la solita tattica del piano terra sopraelevato e
dell’attico e superattico invece del tetto, e sono immuni a ogni ricorso e
denuncia.
Si può
costruire a volontà a Roma. Basta non metterci di mezzo Carminati, che sta
antipatico ai giudici.
Il
gruppo XII dei Vigili Urbani “Monteverde” entra infine in azione, con gran
numero di carri attrezzi per rimuovere le auto parcheggiate in largo Colautti,
dove naturalmente vige il divieto ma si è sempre parcheggiato.
Ad
angolo col largo, via Barrili è ingombra di macchine in seconda fila di gente
che si esibisce comodamente al noto caffè. Il 75 non passa, le macchine
nemmeno, ma le vigilesse non vedono. S’impegnano al cellulare girandosi
dall’altro lato, in attesa che le ultime auto vengano rimosse.
Volendo
uscire da Roma, per esempio per andare a Capalbio…, si deve sottostare a una
coda di 3-5 km, da una a due ore, imposta dagli appaltatori dei 30 km. di autostrada
Civitavecchia-Tarquinia. Un cantiere aperto da cinque anni, senza nessun
risultato: si è sterrato molto, per prendere possesso dell’opera, ma si è
costruito niente. Il cantiere è più che altro di perizie, varianti, penali, direttori
generali e vice-direttori generali, giudici amministrativi, sempre integerrimi,
arbitri, pieni di titoli, e consulenti, di ogni specialità: il business è
questo, non la pietra e l’asfalto.
L’appalto
vero si direbbe l’intrallazzo – non un caso isolato, per carità, è la routine. Ma per Carminati era troppo, e
Prestipino e Pignatone non sono interessati.
A Città
del Messico e al Cairo, pagato il dovuto di quei corrottissimi paesi, i 30 km.
della Civitavecchia Nord-Tarquinia, tutti in piano, sarebbe stati approntati in
trenta mesi, anche venti con un premio. La Civitavecchia-Livorno non è un caso isolato
di affarismo in appalti, ma è solo quello: un progetto avviato almeno quattro
volte in quarant’anni, è rimasto sempre a quello stadio. Ma dopo aver pagato
studi, affidamenti e penali. Nella partita coinvolgendo pure Capalbio, che fa l’opposizione
al progetto. Certo innocentemente, fa da spalla al business dell’affarismo – se
proprio non si può… basta far correre i soldi.
Perché non
si interviene? Certo, qui non solo manca Carminati, non c’è neppure il concorso
esterno: concorrono tutti dal di dentro.
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