In questo
giallo finora trascurato della giallista teologa si viaggia per la campagna
inglese in Lancia Flavia – nel 1967, altra epoca? – “una macchina molto bella”. C’era ancora l’interdetto sugli
illegittimi, in Italia i famosi N.N. di cui si trovava difficile l’abolizione.
Ma non c’era il leghismo, anche il Nord esercitava liberamente la superstizione
– “si dice che porti male procedere in senso antiorario attorno a una chiesa”.
Un giallo
atipico, dall’esito non prevedibile – piuttosto un noir. Ma con una sensualissima storia d’amore, senza alcunché di sconveniente, tra
il vicario attempato e una top model – che è la verità, poi, dell’amore, quel
soprassalto di vitalità, morbosa e non.
Ruth
Rendell, La morte in versi, Fanucci,
pp. 253 € 7,50
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