venerdì 17 luglio 2015

La verità dell'intercettazione

Si sanno cose per una intercettazione, forse falsa, che altrimenti nessuno ci avrebbe taccontato. E dunque viva l’intercettazione, forcipe della verità? Su questa vicenda la verità va intercettata, ma a scapito delle intercettazioni.
I collaboratori palermitani dell’”Espresso” hanno sicuramente ascoltato la telefonata. Che un ufficiale o sottufficiale del Nas dei Carabinieri, quelli che materialmente hanno svolto le intercettazioni, persona di loro fiducia, ha fatto loro ascoltare. Senza però dare loro la copia dell’audio. È un delitto?
Dell’“Espresso” no. Anche se il settimanale verrà processato – ma non sarà condannato. Nemmeno del presidente della Regione Sicilia Crocetta, anche se esagera nell’ipocrisia – è chiaro che:1) se la faceva con Tutino, il chirurgo  che voleva Lucia Borsellini morta, seppure figurativamente; 2) Lucia Borsellino ha dovuto lasciare la sa giunta perché, anch’essa, “sapeva”. C’è invece da considerare perché la Procura di Palermo ha lasciato questa intercettazione fuori dell’inchiesta contro Tutino – che conduce di malavoglia (v. sopra). E perché il Nas dei Carabinieri, il comando provinciale, regionale o nazionale, ha concordato a fare eccezione.  

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