Dunque, il chirurgo plastico Matteo
Tutino, che secondo “l’Espresso” voleva Lucia Borsellino “ammazzata, come suo
padre”, da tempo in carcere per truffa, falso e peculato, era il medico di Antonio
Ingroia, il giudice moralizzatore che si candidò alla presidenza del consiglio.
Ingroia lo fece arrivare primario a Caltanissetta dall’America, dove Tutino si
specializzava. E poi da Caltanissetta a Palermo, passando sopra ad altri con più
titoli. Utilizzando il chirurgo di fiducia anche per i giudici amici, con gita
premio quando operava in America, sempre a spese della sanità pubblica, per
“interventi d’urgenza”.
Il fatto è grave, ma non è stato
giudicato, e quindi non si può dire nulla contro il dottor professor Tutino.
Due gravi cose però sono state commesse. Sappiamo dei legami Tutino-Ingroia
solo ora, con Ingroia politicamente fuori. Nessun giornalista ce ne ha
informato quando avvenivano, anche se evidentemente si sapeva. E nemmeno quando
Tutino veniva arrestato – Ingroia era ancora in campo. L’altro fatto, questo
gravissimo, è che la Procura di Palermo non ha indagato il suo ex Procuratore
Ingroia, come avrebbe dovuto.
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