giovedì 2 luglio 2015

I giovani di Angela Merkel e Renzi

Rottamatrice per eccellenza, la prima e la migliore, Angela Merkel ha promosso una covata di giovani politicanti europei, olandesi, finlandesi, baltici, giovani e belli, Djisselbloem, Katainen, tanti - Tsipras, anche lui corteggiato, ha scartato. Anche alla Bundesbank ha messo un giovanotto della sua segreteria, che giusto aveva una laurea (non il dottorato, che solo fa la differenza in Germania) in economia, Weidmann. Ma non c’è da eccepire, a parte il fatto di essere i pupilli della cancelliera: hanno imparato il mestiere, sanno muoversi, sanno cosa dire e cosa no, e sanno l’inglese.
Renzi al confronto, pur essendo molto più di loro, in fondo è il presidente del consiglio dell’Italia, il terzo paese dell’Unione, e il presidente o segretario del partito Democratico, il più forte dei partiti socialisti e democratici nel Parlamento europeo, fa la figura del ragazzetto, più che del giovane rampante avveduto. Molto borioso, ma molto provinciale. Non solo non sa stare nel ruolo, ma non sa che dire: non è credibile, e non se ne preoccupa.
Ieri è andato a Berlino, ufficialmente su invito di una università prestigiosa, la Humboldt, per non dire niente. Della Grecia ha detto che in fondo si merita quello che soffre perché non ha fatto le riforme come lui le ha fatte. Pensarlo a colloquio con Angela Merkel dà le vertigini – nessun youtube rubato?

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