Aveva
cominciato con la Grecia, rivoluzionandone i governi eletti, proprio su una chiamata
referendaria. Ha proseguito con Napolitano, imponendogli il licenziamento di
Berlusconi e il governo Monti. Continua con la Grecia, col niet a una
trattativa fino a dopo il referendum, l’obiettivo essendo di spodestare
Tsipras.
Sono
i casi più macroscopici ma non sono i soli. In Finlandia ha fatto dimettere un
premier appena eletto Katainen, che le serviva per la supervisione
dell’economia a Bruxelles. Qualcosa di analogo ha operato nei paesi Baltici. È uno
dei motivi ricorrenti delle critiche tedesche alla cancelliera, l’ingerenza nei
governi eletti degli altri paesi europei.
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