Una lettura che merita una ripresa, per la doppia anima del
papa regnante. Che si scopre non doppia, il gesuita Bergoglio legittimamente si
rifà a Francesco: Ignazio di Loyola, il fondatore dei gesuiti, tutta la vita
inseguì san Francesco.
Inseguì anche i domenicani, ma soprattutto i francescani, da “contemplativo
nell’azione” quale si voleva. O almeno questa è l’impressione che vuole convogliare
a 62 anni, quando dettò questa “Autobiografia”. Quindi rinuncia agli agi, mendicità, il raccolto dando sempre ai poveri, “penitenze” (cilici), digiuni, imbruttimenti (il
taglio, o il mancato taglio, della barba e le unghie, l’abbigliamento ridotto,
il colore dell’abbigliamento, prendono molte pagine), visioni, del Cristo più
spesso, e della Madonna, il pellegrinaggio in Terra Santa, sempre da questuante, le maldicenze con le penitenti incinte, il
continuo riesame e quasi una persecuzione da parte dell’autorità politica,
doppiata per Ignazio dall’Inquisizione. Ignazio subì anche più volte il carcere,
che a Francesco fu risparmiato, ma non c’è dubbio che Francesco volentieri
sarebbe andato in carcere.
L’aneddotica è anche piuttosto “francescana”, in Spagna, nell’incomprimibile
dromomania, nelòe avventure e avventatezze.
Specie l’episodio più famoso, che Ignazio vuole anzi miracoloso: provocato da
un moro durante un pellegrinaggio sulla verginità della madonna, il futuro
santo lascia decidere alla mula su cui cavalca se raggiungerlo e vendicare l’affronto
- la mula saggiamente lo dissuade, cambiando percorso.
A differenza di Francesco, Ignazio però fece degli studi –
forse per adeguarsi allo standing
domenicano. Con costanza. Un paio d’anni a Barcellona, un anno e mezzo a Alcalà
de Henares, università allora celeberrima, dove nascerà Cervantes, e poi a
Salamanca e a Parigi. Studiava la grammatica, la fisica, .. e un po’ di
teologia. Sempre con la coscienza che, fa dire al suo alter ego, “gli mancavano
un poco i fondamenti”. Su questo, che dire di Bergoglio, è più francescano o
più ignaziano?
Il
racconto del Pellegrino, Adelphi, pp. 108
€ 16
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