Dà
Putin, lo zar, il nemico, il piccolo padre, l’equivalente di diecimila euro
come dote per ogni neonato. Un dono per incoraggiare la demografia – la Russia
si sta spopolando. Poi succede che molti fanno figli per incassare la somma, e
li abbandonano – alla morte, alla carità pubblica. Allora Putin lega il contributo
a spese effettive e documentate per la casa e la famiglia, oppure a un conto a
nome del neonato vincolato fino alla maggiore età – fa il Putin (fa lo zar, fa
lo Stalin, fa il boiardo, etc.).
C’è
una geografia dei governi, democrazia compresa. Non c’è una regola per tutti,
perché non tutti sono uguali. Ci sono De
Gregorio – e giudici di De Gregorio - in Inghilterra? Neppure nei romanzi
gialli. In Italia invece, che è anch’essa una democrazia, pullulano. In Inghilterra
non ci sono neppure i Verdini, malgrado la comune laicità.
E –
per restare in Russia – era più democratico Eltsin l’adorato di Putin l’aborrito?
Sotto Eltsin giovanotti intraprendenti, col consiglio e l’ausilio di amici e
parenti interessatissimi a Londra e New York, si impadronirono dei giganteschi conglomerati
ex sovietici, banche, miniere, società e campi petroliferi. Poi venne Putin, e
qualcosa gli ha fatto restituire. Non tutto, è vero, ma abbastanza per
meritarsi la guerra dell’MI 5 di Londra, la City ha canini robusti. È diventato
Putin per questo più o meno democratico?.
Ci
sono più e ci sono meno, ci sono misure un tutte le cose. E se domani Obama incorona
Putin, come è tentato in questo uno scorcio di pace universale, noi che
facciamo? Noi esportatori, commentatori, e filosofi della politica.
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