Lungamente
sottaciuto, il nuovo ciclo del debito avviato con la crisi bancaria del 2007 è ora,
almeno in parte, “materia di mercato”. McKinsey ne ha fatto la statistica e la
pubblicizza.
In
primo piano viene l’indebitamento pubblico.McKinsey lo calcola in crescita ogni
anno dal 2007 di un inusitato 9,3 per cento – quasi il doppio dell’incremento
dell’indebitamento privato e per investimenti. Quasi tutto devoluto al
salvataggio delle banche, poco alle politiche espansive dei governi. Per un
ammontare totale ora valutato in 58 mila miliardi, lo stesso del pil mondiale –
il mondo sarebbe fuori dell’euro, il suo debito pubblico eccedendo d un 40 per
cento il massimo tollerabile sancito a Maastricht, il 60 per cento del pil..
Sommandovi
il debito privato - per investimenti e delle famiglie (per consumi) - il
“debito del mondo” è calcolato in 199 mila miliardi, con tassi d’incremento
medi di poco superiori al 5 per cento annuo.
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