giovedì 23 luglio 2015

La non politica estera

Il Pdemocristiano l’ha messa ai margini, un ministero di seconda categoria, affidato prima a una ex Fgci, senza competenze, se non di essere stata insieme dalemiana e veltroniana, poi a un ex impiegato del Comune di Roma. Si finisce per non sapere più le cose elementari, come evitare di consegnarsi ostaggi all’Is d Tripoli, anche se solo a fini di riscatto.
Triplice ignoranza. Che la Libia è piena di banditi. Che l’Is a Tripoli vuole essere riconosciuto governo legale. Che la Libia è un paese confinante - per l’Italia la Libia è come l’Austria, la Francia, la Slovenia. L’esito è noto: avere l’Is al governo a Tripoli è la fine della pace per l’Italia. Ma nessuno se ne cura.
Non solo di questo. L’Italia non si cura in realtà di niente, e comunque non ha voce in capitolo su niente, anche se i suoi interessi sono preponderanti. Non ha voce a Bruxelles su nessun tema, se non come sfida: vediamo adesso cosa vuole l’Italia… Gli immigrati ha confidato a Alfano. Doveva combattere la mafia dei barconi, che poi è l’Is, ne aveva i mezzi e la capacità, e si è lasciata fare da Bernardino Leòn (?). Spende tanto, anche se non si dice, per “combattere” l’Is in Siria e Irak, e poi si fa passare il peggio del peggio dal governo turco amico dell’amico Erdogan. Che, se volesse, stroncherebbe l’Is in un giorno. Ma, pur avendolo alla frontiera, cioè in casa, se ne guarda bene.
Ps. Erdogan ora si segnala per cancellare dalla rete e dalla memoria i 33 giovani volontari a Kobane massacrati da un kamikaze. Non per cancellare i kamikaze dell’Is, perseguirli - almeno uno, per dare l’esempio. Gentiloni ha protestato? Certo, a Erdogan non gliene potrebbe fregare di meno

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