mercoledì 29 luglio 2015

La patria è incancellabile

Un lungo week-end di campagna, tra pranzi, colazioni e passeggiate, di personaggi che emergono e svaniscono a sorpresa, molti ragionamenti e amori inconcludenti, e una Russia improvvisamente emergente da un mondo francese ipertradizionale. Una visione, piena di umori, follie, verità, dette o alluse. Quasi un sogno, della scrittrice emigrata, che al suo alter ego Boris fa dire subito: “Dato che ormai mi ero rassegnato all’idea che non avrei mai visto e conosciuto al Russia vera”. È il brutto-bello del’esilio, che uno si porta sempre dietro qualcosa, anzi ne è prigioniero.
Nina Berberova, Roquenval

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