“Storie di ragazzi che scelsero di
resistere” è il sottotitolo. Ma rivissute ai novant’anni: Rovelli è andato a
cercare i superstiti, per un’ultima testimonianza, a uso dei ragazzi di oggi, e
degli archivi orali.
Lo “scrittore e musicista” massese,
animatore del festival annuale del 25 aprile a Fosdinovo in Lunigiana, “Fino al
cuore della rivolta”, prosegue l’opera
dei quasi omonimi piemontesi Nuto e Marco Revelli, facendo raccontare agli ultimi
partigiani in prima persona la loro storia personale. Cercandoli nei loro
ambienti, in val d’Ossola (in memoria dei 40 giorni della Repubblica
dell’Ossola, con la prima donna ministro della storia d’Italia, Gisella
Floreanini), a Milano, a Reggio Emilia e nella Padania, in Liguria, in
Lunigiana. Gente comune, operai, contrabbandieri (Franco Sgrena, padre di
Giuliana, e altri), contadini, una neuropsichiatra, insegnanti, donne
faticatrici e intrepide. Alcuni avevano letto Jack London, “Il tallone d ferro”.
Qualcuno Steinbeck, “Furore”. Ma i più hanno fatto la Resistenza come veniva,
per amicizia, per sfida, anche per caso.
Il primo racconto forse “unitario” della
Resistenza stessa: ci fu il 25 luglio e tutti cominciarono a parlare
liberamente, e poi ci fu l’occupazione tedesca. Memorie “involontarie”, non
costruite, non politiche, di ragazzi allora “tra i 14 e i 23 anni”. A fini
soprattutto pedagogici: “Ho insegnato per qualche anno a Milano, e in molte
classi chiedevo che cos’era il 25 aprile. Ebbene, più d’una volta è accaduto
che nessuno, in un’intersa classe, sapesse rispondere. Perfino a Sesto San
Giovanni è accaduto, città medaglia d’oro dela Resistenza: nessno”.
L’esito è una narrazione distesa, sempre
in contesto, personale, familiare, locale (la fame, la famiglia numerosa, le
angherie quotidiane, di sbirri e fascisti, l’indolenza anche, il gusto del
segreto…). “Unitaria” e non faziosa - anche se gli intervistati sono tutti
curiosamente “democratici” di oggi, del Pci con qualche cattolico (socialisti,
repubblicani, liberali, militari sono morti prima?) Effetto forse della
polemica revisionista che s’indovina retropensiero e molla di Rovelli.
Sicuramente effetto del tempo. Che alla celebrazione faziosa ha fatto succedere
l’indifferenzza e l’ignoranza.
Marco Rovelli, Eravamo come voi, Laterza, pp. 257 € 20
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