L’etologo
Danilo Mainardi popolarizza su “Sette” e semplifica la teoria (la “scoperta”)
che vuole il sesso degli alligatori determinato dal clima: femmine a meno di 30
gradi alla schiusura dell’uovo, maschio se la temperatura è superiore. Anzi, la
teoria degli alligatori è multigender. Mainardi dice che è certo: “Ora sappiamo
che sotto i trenta gradi nascono solo femmine, sopra i trentaquattro solo maschi,
e che nell’intervallo tra questi valori gli individui sono di entrambi i
sessi”.
Non
è così semplice. Per gli stessi studi che hanno condotto alla teoria: “La
temperatura ambientale dipende da dove è collocato il nido: su un argine la
temperatura è più alta che al suolo”. La temperatura dipende “anche dalla
qualità dei vegetali con cui (il nido) è fatto”. La teoria è parte della ricerca
complessa sulla scomparsa dei dinosauri: “Un repentina variazione della temperatura
avrebbe potuto cancellare uno dei sessi causando l’estinzione di quei grandiosi
rettili giurassici”.
Questo
non spiega l’essenziale: perché “le bambine sono capricciose”? Anche per le
stesse femministe – anzi, le “bambine” femministe sono capricciosissime. Perché
nascono al freddo? Ma non si può dire che sotto i 30 gradi sia freddo. Dunque
l’essenziale resta da spiegare.
Resta
da spiegare anche la subordinata: perché non c’erano dinosaure. Allora vigeva
il monogender?
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