lunedì 13 luglio 2015

L'Ue barzelletta dei giornali

Fa senso leggere le battute “feroci” del ministro tedesco Schaüble dopo che il vertice Ue ha risolto la crisi greca. Presentate come se la Ue dipendesse da questo signore, che non ha nessun autorevolezza a parte l’età: Certo, non il leader che si vorrebbe della Cdu, il partito di cui Angela Merkel è signora incontrastata: era uno del seguito di Kohl, il solo che la delfina Merkel non ha rottamato, appunto perché senza seguito, fautore dell'Europa a più velocità, classista cioè e razzista, naturalmente per il bene degli altri, come sempre pretendono i razzisti, che di sé pensano molto bene. 
“Non sono ancora rincretinito”: nell’epoca dei tweet il ghigno beffardo con cui ha interrotto Draghi mentre spiegava che la Grecia è solvibile ha fatto il giro del mondo. Il secondo o terzo, dopo quello con cui chiedeva per la Grecia cinque anni di correzionale, “fuori dall’euro”. Dopodichè? A  parte confermare l’immagine del tedesco infido, non ha prodotto altro. I “mercati” l’avevano snobbato ancora prima dell’annuncio dell’accordo alle 8.45.  Col “Wall Street Journal” e il “Financial Times”, i loro araldi. Anche altri giornali, che più coltivano il “colore”, si scopre che non l’avevano preso sul serio. Nemmeno la “Bild”, per dire, il giornale del qualunquismo tedesco, sempre molto nazionalista. Ma lui stesso non mancherà di dire che scherzava, si sa come vanno queste cose.
Solo i giornali e i tg italiani, tutti molto progressisti purtroppo, ne hanno fatto il nuovo leader dell’Europa – “La cancelliera Merkel perde il suo ruolo guida”, titola il “Corriere della sera”, a piena pagina.

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