In
Francia i governativi “Le Monde“ e “Libération” battono la grancassa per il
“successo” di Hollande, forte è il timore del contagio Front National. Il
moderato “Figaro” titola: “La messa a morte della Grecia”. Estremamente
negativi - per il fiuto affilato sulle “Monaco” continentali? - i titoli e i
commenti inglesi. Il “Financial Times”: “Un week-end di brutali colloqui”. Il progressista
“Guardian”, “Fuori all’avventura, o dentro ma in catene”: “La crisi greca
cominciò come la proverbiale nuvola che non era più grande di un mano ed è
cresciuta fino alla tempesta perfetta. Tra Franca e Germania, tra Nord e Sud, e
tra Est e Ovest nell’Unione, perfino all’interno delle nazioni, ci sono ora
profonde differenze, prima solo potenziali, che richiederanno un tempo lungo
per risolversi”.
Il
conservatore “Daily Telegraph”, sempre tiepido sull’euro, titola: “Tsipras
«crocefisso» capitola”. Con un commento feroce di Ambrose Evans-Pritchard, capo
servizio economia internazionale, “La Grecia trattata come uno Stato ostile
occupato”: “Come i Borboni di Napoli – meritevoli al confronto – i leader
dell’Eurozona non hanno imparato nulla, e dimenticato nulla. La crudele
capitolazione imposta alla Grecia dopo 31 ore sulla griglia diplomatica non
presenta nessuna via d’uscita alla crisi perpetua del paese”. E: “Gli ispettori
euro possono imporre il veto alle leggi. La castrazione del Parlamento greco è
stata infilata nel testo dell’accordo. Manca solo una unità di gendarmi euro”.
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