Dunque,
l’Eurogruppo non esiste, decide Angela Merkel. È lei che detta la linea e anche
i tempi. Non c’era da dubitarne, poiché Djisselbloem, Juncker e Tusk è a lei
che rispondono, le istituzioni europee. E Draghi. Ma il blocco di ogni attività
fino a lunedì e l’invito implicito alla Grecia di votare contro Tsipras al
referendum è un’invasione di campo scoperta in prima persona, senza più uomini
di paglia.
Non
è una novità. Merkel lo aveva già fatto con la Grecia per un altro referendum.
E poi con l’Italia. Con durezza, anche se non così scopertamente, e esautorando
senza mezzi termini i simulacri istituzionali.
Si
potrebbe arguire che questo è il segno che l’Europa è unita, e che come ovunque
c’è chi prende le decisioni e chi si adegua o si oppone. Ma non è così che
funziona una non federazione. E non è così che la pensa Angela Merkel. Che un
solo disegno ha perseguito, checché ne dicano i suoi laudatori italiani: la
Germania e il suo governo prima di tutto.
È così, sotto la sua regia, di cui ora si manifesta scoperta la durezza, che l’Europa è l’unica area al mondo che non sa uscire dal crac del 2007. La Germania sì, gli altri no. Grazie al suo incontestabile metodo del troppo poco troppo tardi. E dei veti che gli statuti europei non prevedono ma lei esercita senza riguardi. Mariana Mazzuccato lo spiega con semplicità e incontestablmente oggi su “Repubblica”: gli andamenti divergenti tra la Germania e il resto dalla Ue nascono dal fatto che Angela Mekel impone fuori una ricetta che è tutto il contrario di quanto la Germania fa al suo interno.
È così, sotto la sua regia, di cui ora si manifesta scoperta la durezza, che l’Europa è l’unica area al mondo che non sa uscire dal crac del 2007. La Germania sì, gli altri no. Grazie al suo incontestabile metodo del troppo poco troppo tardi. E dei veti che gli statuti europei non prevedono ma lei esercita senza riguardi. Mariana Mazzuccato lo spiega con semplicità e incontestablmente oggi su “Repubblica”: gli andamenti divergenti tra la Germania e il resto dalla Ue nascono dal fatto che Angela Mekel impone fuori una ricetta che è tutto il contrario di quanto la Germania fa al suo interno.
Non
è il caso di discutere se, nella fattispecie, Merkel o la Germania hanno ragione
e Tsipras o la Grecia torto. In gioco non sono più le debolezze o le
inadempienze della Grecia, ma il principio democratico. Dell’autonomia politica
di ogni comunità, e delle libere elezioni. Il passo è facile – si è fatto in
Europa il secolo scorso con esiti orrendi – verso l’efficienza antidemocratica.
Di sicuro la democrazia è poco efficiente, e allora?.
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