mercoledì 1 luglio 2015

Merkel über alles

Dunque, l’Eurogruppo non esiste, decide Angela Merkel. È lei che detta la linea e anche i tempi. Non c’era da dubitarne, poiché Djisselbloem, Juncker e Tusk è a lei che rispondono, le istituzioni europee. E Draghi. Ma il blocco di ogni attività fino a lunedì e l’invito implicito alla Grecia di votare contro Tsipras al referendum è un’invasione di campo scoperta in prima persona, senza più uomini di paglia.
Non è una novità. Merkel lo aveva già fatto con la Grecia per un altro referendum. E poi con l’Italia. Con durezza, anche se non così scopertamente, e esautorando senza mezzi termini i simulacri istituzionali.
Si potrebbe arguire che questo è il segno che l’Europa è unita, e che come ovunque c’è chi prende le decisioni e chi si adegua o si oppone. Ma non è così che funziona una non federazione. E non è così che la pensa Angela Merkel. Che un solo disegno ha perseguito, checché ne dicano i suoi laudatori italiani: la Germania e il suo governo prima di tutto.
È così, sotto la sua regia, di cui ora si manifesta scoperta la durezza, che l’Europa è l’unica area al mondo che non sa uscire dal crac del 2007. La Germania sì, gli altri no. Grazie al suo incontestabile metodo del troppo poco troppo tardi. E dei veti che gli statuti europei non prevedono ma lei esercita senza riguardi. Mariana Mazzuccato lo spiega con semplicità e incontestablmente oggi su “Repubblica”: gli andamenti divergenti tra la Germania e il resto dalla Ue nascono dal fatto che Angela Mekel impone fuori una ricetta che è tutto il contrario di quanto la Germania fa al suo interno. 
Non è il caso di discutere se, nella fattispecie, Merkel o la Germania hanno ragione e Tsipras o la Grecia torto. In gioco non sono più le debolezze o le inadempienze della Grecia, ma il principio democratico. Dell’autonomia politica di ogni comunità, e delle libere elezioni. Il passo è facile – si è fatto in Europa il secolo scorso con esiti orrendi – verso l’efficienza antidemocratica. Di sicuro la democrazia è poco efficiente, e allora?. 

Nessun commento:

Posta un commento