Non
si può dire fascismo, perché il fascismo è un caso storico. E poi ancora si
vota, e i governanti sono democristiani, liberali, socialisti. Ma i connotati, interni ed esterni, sono quelli:del 1938, quando l’Europa
fu per essere tutta fascista, da Lisbona a Riga o Tallinn (fu questo che
indusse Stalin ad accordarsi con Hitler): aggressività e sciovinismo. Il
presidente della Repubblica Ceca: “Il mio paese deve entrare nell’euro. Ma
prima deve uscire la Grecia”. L’ungherese Orban. I primi ministri di Lettonia,
Estonia, Litunia, chiunque essi siano. Quello finlandese – chiunque sia: sono
intercambiabili e sorridenti, li scelgono anche belli, ma tutti uguali, che
obbediscano a Berlino e cattivissimi. Il premier slovacco, di cui non vale
ricordarsi il nome – il suo ministro del Tesoro si chiama Peter Kazimir, e twitta: “Accordo duro per colpa
della Primavera greca”. La Romania. Il polacco americano Tusk, che non si sa
cosa rappresenta.
Alla
conta, se si dovesse fare un esame di democrazia dei governi nel governo
europeo, pochi resisterebbero, benché eletti. Sulla Grecia, le immigrazioni, il lavoro, la Russia, le minoranze interne. Poi diranno, come i loro predecessori
ottant’anni fa, che loro non c’erano, non
sapevano, non immaginavano, eccetera,
ma il fatto è questo: la Ue è a maggioranza “fascista”, facinorosa e
intollerante. Con qualcosa semmai di peggio del fascismo storico, che aiutava
“i poveri”.
Anche
negli anni 1930 l’Europa era fascista e non lo sapeva. Identica la spocchia ipocrita
britannica, che gioca coi fascisti facendo finta di opporsi, o viceversa.
L’influente, aitante, sempre curato, a cominciare dalla chioma, l’ottimo tory si vede dalla chioma, cancelliere
dello Scacchiere Osborne è più che furbo, che si precipita a dire non
richiesto: “Farò il possibile perché neanche un penny finisca nelle tasche
greche”.
Identico,
naturalmente, l’allineamento su Berlino.Si governa non votati e non eletti, non solo in Italia, per scelte degli interessi costituiti. E con intese non
formalizzate,
tra potenti. Con abbondanza – nemmeno più censita, nonché non censurata – di “responsabili”
e “soccorritori”, di transfughi mercenari, per soldi, cariche, favori, affari. Negli
stessi movimenti di protesta, i più sono per il bastone: gli anticasta, le rottamazioni,
i partiti della Nazione.
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