venerdì 31 luglio 2015

Stupidario romano bis

“Piove, alberi caduti, mobilità in tilt”, si eccitano stamani le cronache romane. Invece non ha piovuto - purtroppo, ha fatto finta – e la mobilità è stata quella che è ogni giorno. Era una sindrome milanese, quella di lamentarsi sempre (fa caldo, fa freddo, eccetera), e dunque è vero che la vera capitale ormai è Milano?

Roma è sporca. Roma non ha mezzi pubblici. Fiumicino non funziona. Tutto falso, ma piace dirlo, anche a Roma.

Ha, e ha creato, problemi a Fiumicino una linea aerea, Vueling, che ha fatto dello scalo il suo hub, dopo Barcellona, ma è una di un centinaio di compagnie che gravitano sull’aeroporto. E perché non criticare la Catalogna?

Il sindaco di Roma Marino litiga con gli assessori appena nominati. Anche questo non è vero ma sarebbe possibile. Ma chi è Marino, perché il Pd lo ha voluto e poi non lo vuole?.

È anche vero che i giornali di Roma appartengono a immobiliaristi, che fanno gli affari soprattutto col Comune.
I dieci anni di Rutelli, i soli indenni da scandali e contumelie, benché abbia maneggiato i miliardi del Giubileo e abbia costruito come nessun altro dopo Mussolini, erano tenuti assieme ferreamente da Cesare Geronzi, Capitalia-Banca di Roma, col contributo di Goffredo Bettini. Dividendo equamente appalti, affitti e piani di fabbricazione tra i costruttori, equamente tra destra e sinistra.

Vuole Marino via anche il papa, ma lui con più ragione. Intanto perché ha promosso il giubileo, il grande evento romano della decade, e non vuole affidarlo a un nemico. Marino è il primo e forse unico sindaco di Roma che non ha alcun contatto col Vaticano, che anzi osteggia in ogni occasione.

Roma non deve fare le Olimpiadi? Questo è certo, è così che deve finire, l’Italia ne è specialista: è specialista di remare contro, per invidia, per interesse - molti Nobel non sono arrivati in Italia perché la comunità scientifica o letteraria di riferimento (economia, fisica, medicina, letteratura) ha dato parere negativo su questo o quel candidato proposto da Stoccolma o Oslo.  

Ma come si fa ora col papa, che ha chiamato il giubileo straordinario? Roma rischia tutti i benefici di un’Olimpiade, senza i costi.

Però, è vero: l’Atac, l’azienda dei trasporti romani, da tempo variamene nella bufera, e col suo assessore Improta dimissionato da Marino, ha chiuso la linea 8 del tram, che serve mezza città. Per un mese e mezzo fino al 20 agosto, per l’ammodernamento del materiale rotabile. Senza che nessuno ci lavori. Tiene fermi il centinaio di tram che servono la linea, e il centinaio di tramvieri specializzati. Sostituendoli con gli autobus, con altri autisti, e col carburante da pagare in più.
Uno spreco e un disservizio non da nulla. Protetto, purtroppo, dai sindacati.
Gli autobus hanno capacità ridotta, ognuno trasporta un quarto di un tram, e sono lentissimi. Non percorrono la linee tranviaria riservata ma viaggiano, si fa per dire, nel traffico

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