mercoledì 26 agosto 2015

Difendiamoci dal femminicidio

Ci sono molti motivi per cui non troncate i rapporti con la vostra ex amata che vi odia. I figli in primo luogo, da cui non vi volete staccare, un figlia, una figlia che amate e sperate che continuino ad amarvi. O ragioni di carattere: siete miti, o vi colpevolizzate, oppure compassionevoli, vi fate una missione di stare comunque coi figli, magari per proteggerli, sacrificandovi.
Un manuale pratico di sopravvivenza si può abbozzare, a scopo anche di prevenzione. Quello dei figli, se ci sono, è il fronte più rischioso. I dispetti saranno costanti, brucianti, miserevoli, e tanto più se i figli mostrano un qualche affetto. Lei se ne farà una miccia sempre ardente, nel desiderio magari inconscio di ucciderli, immagine quali sono di voi, di quando si asserviva a voi, e si faceva mettere incinta, che spesso non avviene per caso.
Proteggere i figli è dall’altra parte la vostra fine. Vi ripromettete di stare con lei finché hanno tre anni, età che la psicologia vuole ancora simbiotica con la madre, poi fino a dieci, per riempire di cose possibilmente buone il sacco delle rimozioni infantili, poi fino ai diciotto, quando il figlio o la figlia se ne andrà infine di casa. E poi siete fregati. Un vita di umiliazioni dovrete per sempre svolgere, per non finire a Regina Coeli col marchio infamante del femminicida.

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