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Niente socialismo in Italia
Accoglienza
mista ma critica, “Unità” e “Manifesto” compresi, e anche ironica, alla pagina
del “Guardian” con cui Tony Blair invita il partito Laburista a non
accreditarsi Corbyn come leader. Il “Corriere della sera” si spinge a presentare
l’articolo con questo titolo: “So che mi odiate, ma ascoltatemi”. Mentre invece
Blair si rivolge a tutto il partito, con queste parole: “Non importa che siate
a sinistra, a destra o al centro del partito, che mi abbiate appoggiato o
esecrato”. Si rivolge eccezionalmente al partito affinché resti un “partito di
governo”, possibilista, realista.
Un’accoglienza
bizzarra, ma non per caso: non c’è discorso socialista possibile in Italia. Non
ci fu al tempo di Craxi, complice Berlinguer, non ci fu poi con D’Alema –
Napolitano, come di carattere, si è guardato di far sapere che c’era, anche se
è stato al Quirinale otto anni.
Perché ora si deride Blair? Si capisce il Pd
sparso, che rappresenta solo se stesso - i Mineo, Civati, Fassina: ogni
occasione è buona per loro per certificare che esistono. Ma i media? Non ci devno
essere più socialisti. In Germania c’è solo la Merkel, in Italia ci sia solo
Renzi.
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