giovedì 27 agosto 2015

Recessione – 41

Con l’aumento del pil di pochi decimi nel primo semestre, la quasi totalità dei paesi Ue è di nuovo a rischio deflazione. Anzi, è già in deflazione.

Il governo tedesco ha di colpo addolcito il no alle politiche europee di sostegno della domanda. Effetto del raffreddamento improvviso anche della sua economia, a consuntivo del secondo trimestre, e nelle aspettative degli operatori per il secondo semestre dell’anno. 

Il quantitative easing della Banca centrale europea - troppo tardi troppo poco - ha avuto impatto nullo sulla domanda.

Il numero di posti di lavoro nuovi nei primi sei mesi di applicazione del Jobs Act, da gennaio a lugliol, valutato dal ministero del Lavoro in un primo tempo in 631 mila, sono in realtà poco più della metà, 328 mila.
È cresciuto invece della metà, nello stesso periodo, il conto dei posti di lavoro cessati: da una prima stima di 700 mila sono passati a “oltre un milione”.

Nessun rimprovero al ministero del Lavoro per la cosmesi sulle cifre. L’informazione è parte della recessione?


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