mercoledì 19 agosto 2015

Tolstoj (quasi) inedito

Alcuni dei racconti più famosi, “Il Diavolo”, “Passolungo”, “Memorie di un pazzo”, con i “Primi Ricordi”, nella traduzione di Corrado Alvaro, 1942. È la riproduzione di un “Quaderno della Medusa”, una scelta operata allora dalla figlia Tatjana. Un “Quaderno” che si proponeva la presentazione di “brani narrativi di opere poco conosciute” – anche Tolstoj ci ha messo a essere letto. La riedizione del “Quaderno” si segnala però per riprodurre larga parte della presentazione di Tatjana Tolstoj, che si estende soprattutto sulla “Sonata a Kreutzer” (di cui qui c’è l’abbozzo, “Come il marito uccide la moglie”), con molti elementi di lettura ancora “nuovi”, anche per le migliori biografie.
“Il Diavolo” fu pubblicato postumo, ed era noto in vita di Tolstoj solo all’amico Cechov, perché aveva molto di autobiografico: narra l’amore folle di una giudice per una contadina, e anche il giovane Tolstoj, scrive la figlia, aveva avuto “prima del matrimonio una relazione amorosa con una contadina di Jàsnaia Poljana, alla quale, insensibilmente, s’era affezionato”.  
“Passolungo”, la storia di un cavallo, era un’idea di Tolstoj fin dal 1856 – il nome era quello di un cavallo famoso cinquant’anni prima. Turgenev ricorda nelle “Memorie” che quello stesso anno, passeggiando con Tolstoj, questi si fermò a dire pensieri e sentimenti di una rozza che incontrarono sul sentiero:  “Non solamente egli s’identificava con essa, ma costrinse anche me a mettermi nell’animo di quell’essere disgraziato”.
Lev Nikolaevič Tolstoj, Racconti e memorie, SE, remainders, pp. 188 € 9,50

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